Ed ecccoci arrivati al fatidico numero due. Dico fatidico, perchè ritengo che dare continuità ad un qualunque progetto sia molto più difficile ed impegnativo che non farlo partire, quando bene o male tutti hanno grande voglia ed entusiasmo di fare. E difatti sono passati ormai più di tre mesi dall'uscita del nostro primo numero in questa edizione rinnovata della rivista. Sicuramente troppo tempo, ma come vi dicevo all'inizio la prova del nove si vede sempre al numero due. Ce l'abbiamo fatta e credo che ora possiamo dire di essere una rivista vera e non uno dei tanti tentativi nati e morti sulla rete nel giro di pochi mesi.

La voglia di andare avanti l'abbiamo e credo che se i nostri lettori ci aiuteranno collaborando attivamente con noi (non vorrei ripeterlo alla noia, ma DADAm@g nasce non per far leggere i testi di pochi eletti che hanno deciso di costituire la redazione virtuale di una rivista telematica, ma per dare una mano a tutti coloro che sono appassionati di scrittura ed arte in generale a proporre le proprie idee ed opere sulla rete) le soddisfazioni non mancheranno e DADAm@g riuscirà anche ad uscire con maggiore frequenza. Il nostro obiettivo rimane quello di riuscire a fare una rivista bimestrale, ma per farlo dobbiamo pur avere qualcosa da proporre, no?.

Bene, se fossi un buon direttore dovrei ora parlare del tema di questo numero, perchè ogni numero ha un tema di massima sapete? Beh, a dire il vero spesso me lo dimentico anch'io ehm, ehm. E siccome sono un pessimo direttore so a malapena qual'e' il tema deciso dai miei solerti redattori, credo comunque una roba relativa all'estraniarsi o giu' di lì, non ricordo bene...

Vi parlerò dunque del tema del prossimo numero invitando fin d'ora i lettori interessati a proporre qualcosa in merito a farsi avanti e contattare via e-mail i responsabili DADAm@g delle varie sezioni (musica, narrativa, poesia, ecc...). Troverete i loro indirizzi nella zona "Redazione" della nostra home e le indicazioni su come collaborare nella zona "Collaboratori" sempre raggiungibile dalla home page principale di DADAm@g.

"Brutti, sporchi e cattivi"
Che significa Franti piuttosto che Garrone, Sgarbi (anche se mi sta sui maroni e se mai lo incontrero' per sbaglio in giro gli tirero' un cartone sui denti, cosa che lui vorra' certamente ricambiare e tutto sommato per questo lo preferisco ad altri) piuttosto che Frizzi, il Brizzi di Bastogne piuttosto che quello scialbo di Jack Frusciante (uno dei peggiori libri che io abbia mai letto), la Mazzantini piuttosto che la Tamaro (bleahhhh), Bukowski piuttosto che Kerouac (yes per questa volta), i Pogues piuttosto che i Cranberries, gli Afterhours piuttosto che i Litfiba (quelli di oggi almeno, non certo quelli di Desaparecido segnalati dal nostro Fabrizio Pucci), il "cazzo" invece del "pene", Paolo Rossi (avrei preferito usare come esempio Maurizio Milani, ma credo sia conosciuto da troppo pochi) piuttosto che Alessandro Bergonzoni (e badate che ho usato come paragone un grandissimo e non Lino Banfi che sarebbe stato troppo scontato), Benni piuttosto che Baricco (vedasi confronto di prima), Moretti piuttosto che Bertolucci (Bernardo non il fratello Giuseppe che e' un vero mito, avete mai visto il film "I Cammelli" con Diego Abatantuono e Paolo Rossi?), Cochi piuttosto che Renato, Jack Nicholson piuttosto che l'angelico Di Caprio.

Insomma ci siamo capiti spero! Per una volta, e qui cito il nostro spesso invisibile "public relation man" Renato Rolando, "spacchiamo il culo ai pulcini"?

Vi va di venire con me? ;-)))